di Mykhaylo Shevchenko

 

Vincitori e vinti nelle elezioni svoltesi ancora sotto l’incubo della guerra nell’Est del Paese. La ferita aperta di 30 seggi che non verranno assegnati

 />Il presidente ucraino, Petro Poroshenko, il premier uscente Arseniy Yatsenyuk, oltre che il sindaco di Leopoli, Andriy Sadoviy, sono i veri vincitori della consultazione elettorale. I dati sono inequivocabili, tanto definiti al punto da permettere previsioni per i prossimi sviluppi politici in Ucraina.<br />A vincere la consultazione è stato il “Blocco Poroshenko”: la lista del presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, formata dai partiti centristi e moderati – Solidarnist, Udar e Terza Repubblica Ucraina – ha ottenuto il 23 per cento dei consensi, meno del previsto, ma staccando comunque il moderato Fronte popolare del premier Arseniy Yatsenyuk, secondo a sorpresa con il 21 per cento dei voti.<br />La vera sorpresa della consultazione è stato tuttavia Samopomich (“Auto-aiuto” significa), forza partitica di orientamento cristiano-democratico e filo-occidentale, fondata di recente dal sindaco di Leopoli, Andriy Sadoviy, che ha raggiunto il terzo posto con il 13 per cento dei voti.<br />Le altre tre forze che entrano in Parlamento sono gli ultraconservatori di Svoboda e il Partito radicale di Oleh Lyashko con il 6 per cento dei consensi, mentre il Partito social-popolare-democratico Batkivshchyna dell’ex-premier Yulia Tymoshenko si ferma al 5 per cento.<br />Alleanze possibili del dopo-voto: Blocco Poroshenko, Fronte popolare e Samopomich hanno i numeri per una nuova coalizione. La nuova distribuzione dei seggi nel Parlamento di Kiev lascia trasparire la possibilità di varare un governo filo-occidentale sostenuto da questi tre partiti vincitori delle elezioni, alla cui guida il presidente Poroshenko dovrebbe quasi certamente confermare il premier uscente Yatsenyuk.<br />Le elezioni sono state quindi una conferma della volontà della maggioranza degli ucraini di volgere lo sguardo ad Occidente, e tuttavia la strada delle riforme e della pace all’Est resta in forte salita, in un Paese sull’orlo del baratro economico e dove le elezioni, non va nascosto, sono state monche: non si è votato in effetti nella Crimea occupata dalla Russia, né nelle zone in mano ai ribelli. Una trentina di seggi nella Rada, il Parlamento ucraino, resteranno vuoti. Una ferita aperta.</p>
<p>fonte: Città Nuova</p>
<p><a href=http://www.cittanuova.it/c/442131/Per_lEuropa_l_Ucraina_va_avanti_dritta.html