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A che serve il “polilogo”?

2022-03-03T19:42:19+01:003 Marzo 2022|News IT|
Si è concluso il seminario online “Dal dialogo al poly-logos. Mediterraneo e oltre. Un percorso relazionale su identità, consenso, collaborazione”, in vista dell’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo a Firenze.

Il seminario svoltosi nei giorni 18-20 febbraio ha preceduto il grande il grande incontro dei vescovi delle Chiese del Mediterraneo e dei sindaci del Mediterraneo che si sta per svolgere dal 23 al 27 a Firenze. È nato da un percorso iniziato circa un anno fa con professori di diverse discipline (dal diritto alle scienze politiche, dalla teologia alle relazioni internazionali, dalla comunicazione alla pedagogia) e con esperti che avessero alle spalle esperienze di dialogo già avviate su più fronti, per interrogarsi e confrontarsi su un tema delicato in queste settimane pericolose per la pace e la fraternità europea: quale è cifra del dialogo, se la si può definire?

È una modalità dell’agire comunicativo o implica altro? Quando può essere definito come un processo dinamico, capace di produrre effetti trasformanti? E ancora: è sufficiente parlare di dialogo oppure, in un mondo plurale e complesso, sarebbe più appropriato parlare di polilogo o poly-logos, un concetto che ritroviamo nel sociologo Bauman e che mette in luce sia i diversi piani del dialogo stesso sia la molteplicità delle verità umane?

Il seminario è stato organizzato da Sophia Global Studies in collaborazione con diverse realtà e centri di studio che operano nel campo del dialogo (la rete Net ONE, il gruppo editoriale Città nuova, Il centro internazionale del MPPU, il progetto Dialop, il Centro per il dialogo interreligioso del movimento dei focolari, il Centro internazionale Giorgio la pira, la Rete Sophia Network for Eastner Europe, il Dipartimento di filosofia, scienze sociale umane e della formazione e l’International Human Bing Research Center dell’Università di Perugia).

Le tre giornate di confronto e di discussione si sono articolate in sessioni teoriche, casi studio e tavole rotonde, che hanno visto la partecipazione di una settantina di studenti, dottorandi, professionisti. Tre le principali macroaree di studio: il dialogo in ambito comunicativo, il dialogo interreligioso e il dialogo in ambito politico, su scala locale e globale.

Testo integrale sul sito di Città Nuova >>